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Intervista a...

Spesso ci si impegna a cercare la soluzione migliore per introdursi nel “mercato del lavoro”, non è una cosa facile e tante volte si finisce col ripercorrere le solite strade. Ci sono musicisti che cercano un modo per tracciare il proprio sentiero e non si fermano davanti alle difficoltà che si presentano, lavorano con umiltà e ottengono grandi risultati senza perdere tempo a dare il bando perchè sono sempre in cerca di nuove sfide. Ci sono musicisti che volano alto e lontano anche se tengono i piedi per terra, è una qualità che non tutti riescono a coltivare perchè richiede sacrifici ed impegno… Sono musicisti che arricchiscono la scena artistica e le persone, perchè condividono le proprie esperienze e permettono di farle vivere a chi li circonda. Oggi vi presento un musicista che ha parecchio da raccontare sulla ricerca, sullo studio e sui confronti culturali, ragazzi arriva…. Fabrice Foglia!!!

​Batterista, compositore e insegnante Inizia a suonare nel 1999 e matura molta esperienza in teatri, concerti e club nel suolo nazionale ed estero. Inizia a studiare con il M° Daniele Russo e M° Maurizio Vizilio e partecipa a numerose drum clinic di batteristi nazionali e internazionali.Nel 2009 registra il suo primo lavoro discografico auto prodotto insieme al chitarrista Francesco Caboni, che prende il titolo di ALTEREGO. Nel 2011 entra a far parte dei CalendarioGS, band molto nota in Italia e soprattutto in Sardegna per il tormentone estivo “MARIO” che eÌ€ andato in rotazione per 8 mesi su Radio 105, Rai Radio 2 e molte altre. Nel 2012 vince il premio al concorso nazionale D.P.C, premio D.p.c “Miglior Batterista votato dal Drum percussion center, fuori giuria” Da Giugno 2012 ha collaborato con i marchi “Impression Cymbals e Balbex drumsticks”. Nel 2014 vince la borsa di studio “Phil Maturano Excellence in Drumming” che gli ha permesso di studiare in India al Swarnabhoomi Academy of Music, uno dei college più prestigiosi in Oriente. Organizza insieme a un collaboratore diverse clinic per Phil Maturano con cui stringe un rapporto d’amicizia. Dal 2014 collabora con il marchio T-Cymbals e registra per la band “LOGRIND” il loro primo disco (4° posizione Heineken jammin festival 2010) Il brano ”Waiting for you call” eÌ€ andato in rotazione in piuÌ€ di 200 radio in tutta Italia e 9 Network esteri oltre ad articoli su riviste nazionali e giornali. Inizia nel 2015 la sua collaborazione artistica con il tastierista/fisarmonicista Massimo Pitzalis e il noto presentatore Giuliano Marongiu che lo porta a suonare in oltre 120 date. Dal 2016 inizia a suonare con la band Off The Sun nei migliori club in Sardegna e ad insegnare presso le scuole civiche. Registra “Real Woman” per la cantante Giada Pilloni (Amici 2017) e diversi brani per il musicista e compositore Federico Loddo. Dal 2018 arriva il suo ingresso nella famiglia Facus Drum Innovation, famosa azienda italiana produttrice di bacchette e accessori. Fabrice continua a suonare ed insegnare attivamente.

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Luca: ciao Fabrice! Benvenuto su drumposition!

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Fabrice: ciao Luca e ciao a tutta la Drumposition :)

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Luca: vorrei aprire con una domanda un po’ controversa, cosa NON ti è servito del tuo percorso di studi in relazione alla tua carriera?

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Fabrice: allora…Sicuramente non mi è servito da un punto di vista personale e lavorativo, aver avuto a che fare con certi musicisti che nonostante le apparenze, avevano un’idea che reputo distorta di quello che è la musica. Credo che nessuno abbia voglia di perdere tempo con persone che non remano nella stessa direzione. Con questo non voglio puntare il dito a nessuno ma credo che se si hanno le idee chiare nel fare un certo tipo di percorso, la cosa più importante è trovare i giusti collaboratori. Mi azzardo a dire che forse è la cosa più importante. In ogni caso, sono esperienze che nonostante tutto ti fanno crescere e ti insegnano parecchie cose.

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Luca: hai proprio ragione…. Senti, sei uno degli allievi e collaboratori di Phil Maturano (sei addirittura riuscito a portarlo in Sardegna!!). Perché la scelta di Phil e cosa ti ha lasciato questa esperienza.

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Fabrice: Phil è un carissimo amico, la nostra amicizia è nata in India, quando sono partito alla Swarnabhoomi Academy of Music. Lo seguivo ancora prima di partire e l’ho reputo un vero e proprio professionista nel settore. Non mi piace definirlo una scelta, diciamo che è stato tutto frutto di decisioni e coincidenze che mi hanno permesso successivamente di portarlo in Sardegna..ormai già 3 volte. Volevo condividere con i batteristi sardi, parte di quello che avevo studiato e soprattutto la visione di Phil riguardo il nostro Universo…anche perché non si parla puramente di tecnica ma in generale di Musica. Credo sarai d’accordo con me nel dire che la tecnica è solo Fitness, la musica è ben altro :)

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Luca: a proposito dell’India, tempo fa hai vinto un importante concorso Internazionale che ti ha fatto toccare con mano (e bacchette) una cultura ritmicamente straordinaria. Trovi dei punti d’incontro con la nostra percezione ed elaborazione del ritmo? C’è stata qualche contaminazione nel tuo drumming?

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Fabrice: andare in India è stata la cosa migliore che potessi fare per una serie di cose. Mi ha aperto la mente riguardo la musica e le differenze culturali. Ritmicamente li reputo avanti anni luce rispetto a noi, il Konnakol (Sistema ritmico indiano) è tanto affascinante quanto spaventoso da mettere in pratica, infatti prima di acquisire una padronanza sufficiente, ci vogliono anni di pratica. Il bello del Konnakol è la possibilità di inserirlo nella “West Music”, quindi contaminare la nostra musica. Moltissimi batteristi come Steve Smith, Benny Grebb e altri, hanno utilizzato il Konnakol nelle proprie composizioni e tanti altri batteristi nel mondo soprattutto negli ultimi anni, hanno iniziato ad interessarsi grazie anche ai video virali che circolano sul Web. Nel mio drumming c’è una piccola contaminazione ma che non utilizzo spesso perché i progetti di cui faccio parte non richiedono un certo tipo di esecuzione.

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Luca: a proposito di tecnica e progetti, col tuo lavoro ti sposti facilmente da un genere all’altro, in che modo affronti le differenze di stile?

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Fabrice: prima di rispondere a questa domanda credo che bisogna fare un passo indietro. Non penso esista un batterista che sappia suonare immediatamente bene il Rock, la Samba, il Funk etc, è il tempo poi a portarci più su una direzione stilistica piuttosto che un’altra…credo piuttosto che per suonare determinati stili bisogna prima di tutto ascoltarli e interiorizzarli il più possibile, a mio parere è il modo più corretto per passare da uno stile all’altro, metterti a suonare ed ascoltare un determinato stile e farlo tuo. Per quanto riguarda il passare da un genere all’altro cerco semplicemente di servire il brano che devo eseguire (una grande lezione di umiltà!!! ndr). Non sono una persona che pensa molto a cosa fare, piuttosto mi butto sul pezzo e cerco di dare un tocco in più.

Luca: dopo tutta questa serie di importantissime esperienze, vorrei un tuo parere su quali siano, secondo te, i veri elementi distintivi tra un ritmo in 6/8 ed uno in ¾. Te lo chiedo perché in moltissimi casi si tratta di una prospettiva culturale(e tu ne hai visto tante) mentre in altri la differenza si può ricavare solo da una prospettiva d’insieme.

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Fabrice: sfatiamo una volta per tutte che il 6/8 e 3/4 sono la stessa cosa ahaha. Sono 2 cose diverse che si contano in modo diverso e che sono composti in modo diverso. Il 3/4 è composto da tre tempi da 1/4 suddivisi in due ottavi ciascuno (1,2,3-1,2,3) il 6/8 è in due tempi suddivisi in ternario (1,2,3,4,5,6-,1,2,3,4,5,6). Sono un grande “simpatizzante” del 6/8 in quanto è presente tantissimo nei Ritmi Africani e Sud Americani e io amo quel tipo di sound e groove.

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Luca: ricordo con piacere un bellissimo lavoro che facesti col chitarrista e amico di vecchia data Francesco Caboni, mi riferisco ad Alterego. Come avete tirato su un lavoro del genere?

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Fabrice: Alterego è nato un pò per caso, in un periodo dove avevamo entrambi l’esigenza di dire qualcosa in musica. Fatto piuttosto velocemente (e si sente) con errori annessi (troppo critico, ci sono riveste e articoli che hanno un’opinione diversa. ndr) …ma ci sono affezionato perché è il mio primo disco in studio. Volevamo fare un album con vari stili musicali e abbiamo mischiato un po' le carte. Alla fine è uscito un lavoro discreto :)

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Luca: è uscito un bellissimo lavoro, fidatevi! Stando sulla composizione, qual è il tuo approccio durante la stesura di una parte di batteria?

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Fabrice: non ho un approccio ben preciso, diciamo che seguo molto l’istinto quindi cerco di tirare fuori quello che la musica mi suggerisce.

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Luca: per quanto la si voglia vedere con occhi romantici, la musica è una disciplina molto più concreta di quanto possa apparire. Trattandosi di arte ha una serie di parametri da rispettare che possono essere soggettivi e oggettivi. Senza entrare in labirinti filosofici, secondo te, quando e perché si può stabilire che una parte di batteria è oggettivamente ben fatta?

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Fabrice: A parer mio è ben fatta quando rispetta la musica. il batterista deve accompagnare il brano senza strafare o fare troppo poco (non sono al 100% d’accordo con la frase “less is better”salvo eccezioni) Bisogna dare il proprio contributo ma non limitandosi solo all'accompagnamento ma cercando di arricchire il brano che si esegue, ovviamente senza esagerare.

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Luca: come ti prepari per affrontare un lavoro in studio?

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Fabrice: In studio ci sono diversi Step. Il primo è capire cosa vuole chi ti chiama a registrare, successivamente tirare giù diverse idee (in sala) e poi registrare. Scarto una parte di batteria quando non la sento mia…considerando che la maggior parte delle volte il tempo è poco, non è semplice suonare con il fiato sul collo in studio. Durante la sessione cerco come dicevo in precedenza, di servire la musica e di arricchire il brano. Mi piace giocare con le dinamiche per dare un senso di intensità al brano.

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Luca: in un’epoca come la nostra dove chi urla di più sembra avere più ragione trovo che si possa fare un parallelismo con la musica. Chi suona di più e più forte ha sempre ragione?

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Fabrice: siamo nell’epoca dell’apparenza e dello scarso contenuto. Diciamo che adesso si punta al Tecnicismo estremo e poco alla musica…ben venga la tecnica laddove è richiesta in un certo contesto musicale, ma sentire brani pop/rock con minestroni di cose non mi piace. Spesso chi suona di più è chi invece “suona più piano” perché anche se la massa è attratta da chi suona forte, per questioni musicali e logistiche è fondamentale la semplicità soprattutto nella musica più commerciale. Anche a me piace molto fare abbellimenti vari, ma riempire un brano di fill non è la soluzione giusta a mio parere. Possiamo prendere come esempio i migliaia di batteristi che suonano Gospel chops, che a me piace tanto ma che ultimamente è diventata a mio parere una piaga musicale, nel senso che ci sono troppi batteristi che suonano solo questo, linear fill a go go sempre e ovunque. Ho molti amici davvero bravi che suonano chope, ma la differenza è che lo fanno nei contesti giusti. Il resto è tendenza :D

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Luca: ottima osservazione! Mi piacerebbe sapere com'è il tuo rapporto con gli altri musicisti?

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Fabrice: bene, che dire a riguardo…Nel mio percorso ho suonato con decine di musicisti (io ne ho contato di più ma sei sempre troppo modesto. ndr), con molti continuo ad avere una collaborazione e con altri invece si son chiusi i rapporti, come avviene spesso anche nella vita reale di tutti. Un musicista mi influenza per la sua musicalità e quando trova soluzioni a quello che comporta la musica aldilà dello strumento, infatti credo che il compito del musicista, sia in fase di arrangiamento che di composizione, è quello di trovare soluzioni :) Mi interessa piuttosto aver a che fare con persone che non danno niente per scontato, che si mettono in discussione e che sono propensi al dialogo, cosa rara di questi tempi. Cerco comunque di rispettare chiunque incontro nella mia strada e soprattutto cerco di scindere il rapporto lavorativo dall’amicizia che reputo cose diverse e parallele tra loro.

Luca: Fabrice, è stato un piacere averti ospite su Drumposition, grazie davvero! Spero che tornerai a trovarci presto! Un salutone!!!!

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